Voci azzurre dalla Saslong, ecco Casse ("buona gara, il pettorale non ha inciso") e un deluso Paris

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Voci azzurre dalla Saslong, ecco Casse ("buona gara, il pettorale non ha inciso") e un deluso Paris

Italjet al secondo podio consecutivo (e in casa, davanti agli occhi di Marta Bassino), accompagnando sul podio, per la sua prima volta, un fantastico Franzoni da 3° posto nel super-g gardenese che ha visto Innerhofer 6° e Casse 11°. E sabato... la discesa classica!

La celebrazione di Giovanni Franzoni, nel primo pomeriggio di una Val Gardena tornata glaciale (anche se le temperature non sono bassissime, ma comunque si è andati finalmente e abbondantemente al di sotto dello 0°C), nel parterre di Santa Cristina, ai piedi di una Saslong di nuovo azzurra per il super-g odierno.

Grazie al 24enne bresciano, sì, ma di nuovo per una prestazione di squadra importante, anche se non si è riusciti a ripetere il grande risultato di giovedì (6 nei 14). Con un altro podio, dopo quello di ieri a firma Paris, e il 6° posto super di Christof Innerhofer. Per una splendida festa davanti agli occhi, tra l'altro, di Marta Bassino oggi presente in zona arrivo. E poi c’è l’11° di Mattia Casse, che sembrava l’uomo giusto per l’attacco alla top-3, nel momento in cui il piemontese, re di questa gara un anno fa, si era piazzato 2° a 58 centesimi da Odermatt.

Poi le cose sono cambiate e, dopo il 7° della gara d’apertura della Saslong Classic, il “trattore” ha dovuto accontentarsi del primo piazzamento utile al di fuori della top ten. Il nostro inviato sulle nevi gardenesi, Alessandro Bergomi, l’ha intercettato nel post gara: “Credo di essermi adattato bene – ci ha detto Casse riferendosi al cambiamento della neve rispetto a ieri – Con qualche decimo ero lì da 4°-5° posto, lavoriamo per mettere assieme i pezzi, ma ci sono tante gare davanti.

E’ una prestazione che sicuramente dà fiducia per domani, la pista sarà ancora più veloce ma c’è anche tanta concorrenza. Il pettorale 9? Non lo considero uno svantaggio, ne ho guardati 4-5 davanti a me e andava bene così”.

Certo, il n° 6 di Dominik Paris non è stato favorevole all’asso altoatesino che si aspettava una sfida ben diversa, considerato anche il tracciato molto veloce, rispetto al 25° posto finale. Domani la discesa classica, lungo gli oltre 2 minuti della Saslong che domò nel 2023: sarà quella la gara dove potrebbe davvero giocarsi qualcosa di grosso. “Non mi sono sentito benissimo in pista e non ho fatto tutto giusto – ha analizzato “Domme” a Rai Sport – Sono stato troppo sulla linea, sciando dolce e rotondo, ma serviva rischiare di più.

Franzoni? E’ bellissimo che i giovani spingano, finalmente sono arrivati e hanno capito come affrontare le gare”.

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