Mattia Casse ospite del Giro d'Italia a Bergamo: "Il ciclismo una passione che mi ha trasmesso papà"

Foto di Redazione
Info foto

Ones Media House

Sci Alpinoattualità

Mattia Casse ospite del Giro d'Italia a Bergamo: "Il ciclismo una passione che mi ha trasmesso papà"

Domenica, in occasione della tappa numero 15 della corsa rosa, all'arrivo ci sarà anche il velocista azzurro reduce dalla stagione più bella della carriera. Il suo legame con le due ruote è davvero fortissimo.

Se Giuliano Razzoli è stato l'ospite d'onore della partenza da Scandiano, a due passi dal suo Appennino, martedì scorso in occasione della decima frazione del Giro d'Italia, domenica toccherà a Mattia Casse dare visibilità al mondo dello sci sulle strade della corsa rosa.

Il velocista piemontese, che da anni vive a Chiuduno, sarà all'arrivo della tappa che domenica 21 maggio terminerà a Bergamo, scalando le vette iconiche della provincia, dalla Roncola al Selvino sino allo strappo di Bergamo Alta nei 3 km conclusivi.

“Per me il ciclismo è una passione nata da molto lontano – le parole del discesista delle Fiamme Oro, che si allena spessissimo in bicicletta e non perde una gara, impegni sciistici permettendo – Me l'ha trasmessa mio padre, correva anche lui in bici e faceva qualche garetta. Per me le due ruote sono diventate un metodo di allenamento, oltre ad essere una vera passione.

Sono andato sullo Zoncolan a vedere più volte il Giro quando aveva vinto Basso (nel 2010, ndr), ho visto diverse volte la partenza ma non solo, anche il Tour de France, il Giro di Lombardia, sono un fan di questo mondo e mi piace fare fatica, quindi mi ci ritrovo molto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
235
Consensi sui social

Ultimi in scialpino

Pista (e tracciatura) oltre ogni limite, nell'arena di Semmering per l'Italia si salvano solo Della Mea e Peterlini

Pista (e tracciatura) oltre ogni limite, nell'arena di Semmering per l'Italia si salvano solo Della Mea e Peterlini

La prima manche dello slalom sulla Panorama, anche per il disegno di marca svizzera che ha portato ad uno spettacolo orribile, vede la tarvisiana 13^ e la roveretana a ridosso delle 20 grazie al pettorale, fuori tutte le altre azzurre compresa la debuttante D'Antonio con un n° 70 impossibile. Rast: Era difficile, ma siamo abituate ad una tracciatura così.