Haugan, la quinta gemma in CdM nonostante una schiena a pezzi: "Questa mattina ero pure in dubbio se partire..."

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Haugan, la quinta gemma in CdM nonostante una schiena a pezzi: "Questa mattina ero pure in dubbio se partire..."

Lo slalom di Val d'Isère ha visto la Norvegia sbloccarsi in stagione, dominando la scena con quattro atleti ai primi sei posti (e quell'inforcata di McGrath...). Solo Meillard (che gran week-end sulla Face de Bellevarde) e Vinatzer si sono inseriti, e per Timon c'è quel pettorale rosso che è il grande obiettivo sin dalla scorsa stagione.

Uno squadrone che finalmente si è sbloccato in stagione, grazie a Timon Haugan padrone della Face de Bellevarde e in grado di evitare una doppietta elvetica, o meglio tutta di Loic Meillard davvero vicino al back-to-back in Val d’Isère.

Successo meritatissimo quello del classe 1996 norvegese (il quinto a questi livelli), a maggior ragione considerate le sue condizioni fisiche; già da qualche settimana, il pupillo di Marcel Hirscher ha problemi alla schiena, emersi prepotentemente dopo il gigante di sabato, tra l’altro concluso con un gran 4° posto dal buon Timon. Tanto da mettere in dubbio la sua presenza per il terzo slalom stagionale, ma con un grande obiettivo come quello della Coppa del Mondo di specialità, alla quale il vichingo punta in maniera chiarissima (e dichiarata) dallo scorso anno, quando ha vinto in tre occasioni, dopo essersi sbloccato nel massimo circuito alle finali di Saalbach 2024, non si poteva rimanere in hotel.

Il premio? La prima volta su una pista classica del circo bianco e il pettorale rosso, tra l’altro con un bel vantaggio sugli inseguitori, guardando a lunedì 22 dicembre quando ci sarà la Gran Risa, dove lo scorso anno il norge dominò in maniera spaventosa. Anche in quel caso davanti a Meillard. “E’ stato incredibile, ero molto nervoso tra le due manche – comincia il suo racconto Haugan tramite i canali FIS – Oggi è stata dura per tanti motivi, nella seconda con i segni e il buio, e sei consapevole che devi andare al limite e puoi uscire in qualsiasi momento.

Sono davvero contento, e pensare che questa mattina non sapevo neppure cosa fare (molti erano convinti che non sarebbe neppure partito). A metà gara sono riuscito a rilassarmi e concentrarmi, pensando solo agli aspetti tecnici che avrei dovuto curare. Questo è uno degli slalom più difficili, inoltre con le gobbe aggiunte devi essere ancora più tattico, non puoi mai andare full gas. E’ un onore vincere qui”.

La festa della Norvegia è stata completa con il 3° posto di Henrik Kristoffersen, anche se il detentore della coppa di slalom puntava dritto al poker su una delle sue piste preferite (“ci sono andato vicino ma non abbastanza, un errore in cima ti costa troppo e io ho sbagliato nella manche decisiva, per quanto successo va bene così con il podio, dopo aver disputato un gigante disastroso nella seconda di ieri”), ma pure con il 5° e il 6° degli emergenti Sandvik e Grahl-Madsen, in rimonta come Alex Vinatzer, 4° nel festival vichingo al quale si è aggiunto anche Meillard.

Mai in top ten sino a Beaver Creek (9°), il campione del mondo di slalom si è preso il gigante in Alta Savoia e oggi, dopo aver comandato la 1^ manche, ha concluso comunque gran 2° a 28 centesimi da Haugan. “La prima manche è stata molto solida, ma tutto sommato pure la seconda non era male – l’analisi del nativo di Neuchatel a Eurosport - anche se dovevo essere più pulito.

E’ stata una gran battaglia visto il contesto, stiamo lavorando bene e ora so che questa è la strada giusta”.

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