Solo De Aliprandini e Vinatzer ancora in corsa in Alta Badia. Luca dopo l'errore: "Non mi sono più fidato, ma c'è ancora la 2^"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Solo De Aliprandini e Vinatzer ancora in corsa in Alta Badia. Luca dopo l'errore: "Non mi sono più fidato, ma c'è ancora la 2^"

Il trentino è 13esimo dopo la 1^ manche sulla Gran Risa, pagando un gravissimo errore prima del muro, mentre il gardenese, 24esimo, spiega di "riuscire a fare solo qualche bella curva, non ho continuità". Per Della Vite è crisi nera, peccato Borsotti.

Un gigante con poco azzurro, proprio nell’appuntamento di casa, che ai bei tempi della nazionale maschile (e sono stati tanti anni…) è sempre stato un feudo.

Sulla Gran Risa dell’Alta Badia, in vista della 2^ manche del quarto appuntamento stagionale di specialità, al via dalle ore 13.30, rimangono in corsa solo Luca De Aliprandini e Alex Vinatzer, rispettivamente 13° a 1”34 da Filip Zubcic e 2”04 per il gardenese, 24esimo. Fuori ancora Della Vite, al quarto zero consecutivo e davvero in grandissima difficoltà, ha ceduto sul muro Borsotti, con la qualificazione che per il piemontese era ormai cosa fatta, mentre sono rimasti esclusi abbondantemente dai trenta Zingerle e Talacci.

“Mi ero prefissato di partire forte, l’avevo fatto nel modo giusto – l’analisi di De Aliprandini ai microfoni di Rai Sport, lui che ha pagato carissimo l’inforcata con testa e braccio prima del muro, dove ha lasciato 7 decimi in un amen - Dall’errore in poi non mi sono fidato, la pista era un po’ spaccata e lo sci ha iniziato a sbattere. Per fortuna, comunque, sono molto più mobile e mi sono salvato e nonostante questo non sono così lontano. Le gare finiscono dopo due manche, come dimostra Val d’Isère”.

Vinatzer è molto deluso, non l’ha nascosto al microfono di Ettore Giovannelli: “Si poteva fare meglio di almeno 7-8 decimi, ma fatico a sentire lo sci che taglia in modo continuo, sbaglio sempre un po’ la linea dopo qualche curva bella. Nella seconda la pista più o meno sarà quella, teniamo duro e vediamo di attaccare”.

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