Azzurre sulla "Aloch" con Peterlini in ripresa. "Tina" racconta tutto: "E' stato molto complicato col ginocchio, ora sto bene"

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Azzurre sulla "Aloch" con Peterlini in ripresa. "Tina" racconta tutto: "E' stato molto complicato col ginocchio, ora sto bene"

In Val di Fassa il lavoro delle slalomiste pensando a Semmering, parola alla roveretana che analizza una prima parte di stagione ritardata dall'operazione subita a settembre. Elisa Platino, dopo aver debuttato nel gigante di Soelden, costretta ai box ancora per un bel po' di tempo a causa di un serio infortunio alla spalla.

Semmering è già all’orizzonte, dopo il week-end di gare veloci in Val d’Isère, che ha fatto seguito allo slalom di martedì scorso a Courchevel.

A proposito di specialiste dei rapid gates, che saranno protagoniste in Alta Austria domenica prossima (sabato 27 ci sarà il gigante sulla “Panorama”), ecco che la nazionale in rosa si è allenata in questi giorni sfruttando le perfette condizioni dello Ski Stadium Aloch, nel cuore della Val di Fassa e su un pendio che ha ospitato, sabato scorso, il classicissimo slalom di Coppa Europa maschile.

Se Lara Della Mea ha vissuto qualche giorno a casa per recuperare, scendendo comunque sulle nevi della sua Tarvisio dopo la splendida top ten (la sua prima in slalom) in Francia, per Martina Peterlini ecco il lavoro a San Giovanni di Fassa per recuperare il tempo perduto in tutto il periodo autunnale. Come noto, la 28enne roveretana ha dovuto fermarsi per tante settimane, operata al ginocchio per risolvere un’infiammazione al tendine rotuleo (ma la storia è… ben più lunga): dopo aver saltato i primi due slalom di CdM, “Tina” è rientrata a Copper Mountain, poi a Courchevel ecco i primi punti stagional portati a casa.

“E’ sempre un piacere tornare qui in Val di Fassa, è casa per me essendo io trentina – le parole di Peterlini intervistata da Virna Pierobon dell’ufficio stampa legato allo Ski Stadium Aloch – Praticamente non ho avuto un inizio di stagione con i problemi fisici, ma ora sto bene e ho bisogno di ritmo e tanti passaggi. Siamo contenti delle condizioni del ginocchio, faremo ancora tanto allenamento sotto Natale.

E’ complicato spiegare quanto successo, ma in pratica avevo un sovraosso sul tendine rotuleo che continuava a sfregare sullo stesso, irritandolo, ormai da due anni; è stato tolto e non è mai bello farsi operare a settembre, ma saltare la stagione non è mai stata un’opzione. Ora sta migliorando e ho il via libera dai medici per fare un po’ tutto; per me è molto importante la gestione del carico, tra l’atletica e la necessità di tenere il muscolo attivo, trovando il compromesso tra allenamenti, gare e riposo.

Ora avrò due giorni a casa e poi il 25 dicembre partiamo per i due allenamenti prima di Semmering, che apre un periodo importante con tre slalom poi a gennaio (Kranjska Gora, Flachau e Spindleruv Mlyn, ndr).

Negli ultimi cinque anni non sono mai stata troppo fortunata con i miei guai fisici, non ho potuto dare continuità alla crescita del mio sci. Speriamo che il 2026 mi dia la salute, che è la cosa più importante”.

A proposito di infortuni, Elisa Platino ha aggiornato quest’oggi sulla sua complicata situazione, dopo che la 26enne meranese era stata convocata per l’opening di Soelden, pur non rientrando nei quadri della nazionale per l’annata olimpica, dopo un 2024/25 abbastanza sofferto in termini di risultati. Prima di entrare nel vivo della stagione, la gigantista altoatesina ha patito un problema molto serio, come ha raccontato nei dettagli a mezzo social. “Ormai un mese fa, mi sono ritrovata con il cuore spezzato e una spalla rotta.

Mi sono fratturata la spalla ma anche la testa dell’omero, il tricipite e il bicipite sono stati colpiti così come i legamenti e la capsula articolare. La delusione è stata profonda, prima dell’inizio vero delle gare per poter inseguire gli obiettivi e i piani per cui avevo lavorato così duramente.

Non c’è mai un momento giusto per un infortunio, ma questo è arrivato nel momento peggiore possibile. Avevo dato tutto negli ultimi mesi, lottando per riprendermi, avendo finalmente di nuovo un piano di battaglia.

Sono stata costretta a rallentare, ho trascorso più tempo a casa, ho imparato ad avere pazienza e mi sono concessa un riposo come non facevo da molto tempo. I primi giorni sono stati brutali, un dolore come non avevo mai provato prima, ma giorno dopo giorno la situazione sta migliorando.

Credo che tutto accada per una ragione, ora ciò che desidero è tornare il prima possibile, e il più forte possibile. Darò il massimo, come sempre, e ringrazio il team del centro sportivo dei Carabinieri, i miei sponsor, la famiglia e gli amici per essere stati al mio fianco, soprattutto nei momenti difficili. Grazie per aver creduto in me, a volte anche più di quanto io creda in me stessa.

Farò il tifo e tornerò. Non oggi. Non domani, ma tornerò”.

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