Evan Lysacek rinuncia alla difesa del titolo olimpico

Evan Lysacke rinuncia alla difesa del titolo olimpico
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Evan Lysacek rinuncia alla difesa del titolo olimpico

Nel corso del "NBC Today Show" odierno, Evan Lysacek ha confermato le voci che circolavano con insistenza da un paio di settimane.

Il detentore del titolo olimpico ha, infatti, dichiarato che non parteciperà ai Campionati nazionali statunitensi e che, di conseguenza, non sarà della partita a Sochi.

La drastica decisione è arrivata al termine di due stagioni condizionate da qualche infortunio di troppo. Peraltro, non va dimenticato che l'ultima apparizione agonistica dell'allievo di Frank Carrol risale proprio alla cavalcata vincente delle Olimpiadi di Vancouver.

Lysacek, negli scorsi mesi, aveva prima rinunciato allo US Figure Skating Classic di Salt Lake City e poi a Skate America,  in quanto alle prese con problemi ad addome e anca. Nel novembre del 2012, inoltre, era stato operato per risolvere un problema di ernia inguinale.

A breve, è probabile che la federazione statunitense rilasci un comunicato ufficiale riguardo la situazione.

Va da sè, che l'annunico odierno equivale quasi ad un ritiro dall'agonismo per il ventottenne di stanza in California. A domanda specifica, la risposta è stata: "Ora è importante ritrovare la salute. Il pattinaggio è stato tutta la mia vita, ma le mie attenzioni ora si devono spostare dalla preparazione per Sochi al cercare di guarire definitivamente dai problemi fisici. Le scorse settimane si sono rivelate estremamente dure e non vorrei che rappresentassero gli ultimi momenti sul ghiaccio dopo la lunga carriera avuta. Ho sempre amato gareggiare per il mio Paese ed ora sono determinato a ritrovare la piena efficienza fisica. Poi si vedrà, se sarà davvero finita".

Intervistato da Matt Lauer, Lysacek ha illustrato nel dettaglio la situazione: "Nella mia decisione ha principalmente influito il parere dei medici secondo cui un allenamento continuo con il massimo impegno avrebbe generato un peggioramento dei problemi all'anca con il rischio che il dolore divenisse permanente con danno irreparabile".

Il campione olimpico si è poi soffermato su quanto sia diventato impegnativo pattinare ad alti livelli: "Per la gente probabilmente è difficile capire quanto sia difficile prepararsi e quali siano le sollecitazioni a cui è sottoposto il fisico per realizzare i salti. Per molti, il pattinaggio equivale a ballare, ma non ci si rende conto che si tratta dello sport più duro al mondo per impegno fisico. i sacrifici e l'impegno che occorrono per gareggiare ad alto livello sono enormi. E' difficile aggiungere altro, non trovo le parole.  Posso solo dire che gareggiare per gli Stati Uniti ha rappresentato un motivo di grande orgoglio".

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