"Sci agonistico e responsabilità", a Rovereto la sicurezza torna sul tavolo. Roda: "Non possiamo far finta di nulla"

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"Sci agonistico e responsabilità", a Rovereto la sicurezza torna sul tavolo. Roda: "Non possiamo far finta di nulla"

Nella città della Quercia è andato in scena un importante convegno che ha coinvolto varie parti. Se da un lato l'avvocato Enrico Ballardini ha sollevato la problematica dei costi per l'omologazione delle piste, il numero 1 federale ha detto chiaramente che serve un intervento netto senza tornare indietro. Presenti anche i dt Rulfi e Mariani per lo sci femminile e il curling, oltre al presidente FISG, Andrea Gios, e i vari soggetti coinvolti dall'associazione roveretana per la giustizia in materia di sci agonistico e responsabilità.

L’Auditorium Melotti di Rovereto ha ospitato l’iniziativa in chiave olimpica organizzata dall’UNVS (Unione Nazionale Veterani Sport) di Rovereto in collaborazione con varie associazioni locali e con l’associazione giornalisti olimpici del Trentino Alto Adige.

Ospiti d’onore di “Sci agonistico e responsabilità” i presidenti delle due federazioni che comporranno il programma a cinque cerchi dei Giochi di Milano Cortina 2026, Flavio Roda (FISI) e Andrea Gios (FISG), con i direttori tecnici dello sci alpino femminile Gianluca Rulfi e del curling Marco Mariani. Ad aprire i lavori Elio Grigoletto che ha ceduto la parola a Diego Decarli, Franco Bragagna ed Elmar Pichler Rolle per la moderazione dell’incontro. “La FISI lavora da anni per questa Olimpiade - ha detto Roda - e ritengo che potrà essere un successo sportivo visto che le gare si svolgono in strutture già abituate ad ospitare manifestazioni sportive di alto livello.

Rimane il fatto che si deve già pensare al dopo Olimpiadi, a come proseguire nell’attività, in modo speciale per quella dei più giovani che saranno i campioni di domani”. “Il sogno è quello di fare medaglia in ogni sport, per dimostrare quanto sia cresciuta la qualità dei nostri atleti - ha aggiunto Gios - Il guaio per noi è che le strutture sono troppo poche, e ciò complica la preparazione degli atleti ed impedisce una grossa crescita della base”.

Interessanti gli interventi di vari ospiti, da Lara Naki Gutmann a Ippolito Sanfratello, che hanno saputo trasferire, con il racconto della loro esperienza, il valore del sogno olimpico. Rulfi ha aggiornato il pubblico sul recupero di Federica Brignone e Federico Schena ha illustrato il lavoro scientifico del Cerism in collaborazione con la Federazione Italiana Sport Invernali per migliorare le performances sportive. Il pomeriggio è stato invece dedicato al convegno organizzato dall’associazione roveretana per la giustizia in materia di sci agonistico e responsabilità, con la parola passata dal prof. Riccardo Campione sulla responsabilità civile al prof. Jacopo Tognon relativamente al TAS di Losanna, oltre alla dott. Giulia Rossi sulla responsabilità penale e la prof. Kolis Summerer sempre in materia di responsabilità penale.

Le conclusioni sono state tratte dall’avv. Enrico Ballardini, presidente dell'Associazione Roveretana per la Giustizia, sollevando la problematica sull’omologazione delle piste che la FISI, dopo la disgrazia di Matteo Franzoso, sta spingendo forte sul tema sicurezza. “Naturalmente servono risorse di un certo tipo e per chi non dovesse adattarsi a questa delibera sorgerebbero questioni di responsabilità in caso di nuovi incidenti.

Non tutti gli Sci Club hanno la forza economica di sostenere i maggiori costi legati all’utilizzo di piste omologate”.

Dal canto suo, Flavio Roda ha parlato chiaro: “Non possiamo far finta che non sia successo niente, dobbiamo intervenire – ha detto il numero 1 di via Piranesi, come riporta Rainews – Altrimenti andremmo contro a tutto quello che abbiamo detto in questi mesi”.

Sullo sfondo la Provincia di Trento che, sottolinea l’assessore Roberto Failoni, cercherà di favorire il dialogo tra FISI e impiantisti: “Avendo competenza primaria su alcune cose, cercheremo di normare la questione perché il fatto che i nostri ragazzi possano sciare solo su piste omologate credo possa creare difficoltà in certe zone. La nostra priorità è che i giovani possano sciare e farlo in sicurezza”.

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