Julia Simon, la donna del momento: "Il periodo più bello della mia carriera, ora la tappa di casa e..."

Julia Simon ha battuto Elvira Oeberg nella sfida al poligono della staffetta di Hochfilzen, con una rapidità nel rilascio dei colpi e una precisione che fino alla stagione scorsa era un sogno, o meglio un incubo per la transalpina. Con la seconda vittoria in serie, nell'appuntamento numero 2 della stagione, la leader della generale ha dimostrato di essere davvero la donna del momento nel panorama del biathlon mondiale, proprio a pochi giorni dalla tappa di casa in programma, da giovedì 15 a domenica 18 dicembre, sulle nevi di Annecy/Le Grand-Bornand.

La transalpina è il punto fermo della nazionale orfana di Bescond (ritirata) e Braisaz (in maternità), dopo essere riuscita a perfezionare le prestazioni con la carabina passando da un 80% circa dello scorso anno al 95% della prime gare di CdM. La stessa Simon ne ha parlato ieri ai colleghi di "Ski Chrono": "Non sono diversa, non sono cambiata, ma il mio tiro è due volte più solido e questo mi permette di gestire meglio la situazione, perché quando supero il tiro a terra, sono in lotta con le migliori. Non c'è nessun segreto".

Julia ha dalla sua anche una qualità importante sugli sci, con ultimi giri molto solidi e un finale che è uno dei migliori del circuito. Inaspettatamente, quando molti davano Elvira Oeberg favorita per la coppa generale, Simon ha ribaltato tutti i pronostici dopo le prime due tappe vincendo l'inseguimento di Kontiolahti, chiuso con il primo 20/20 in carriera, che le ha dato anche il pettorale giallo di leader prima di sbaragliare il campo a Hochfilzen.

Il podio della sprint e il successo nell'inseguimento del week-end in Austria sono la logica conseguenza di un momento magico: "C'era un po' di nervosismo, anche perché volevo partire forte e riuscire a mettere le cose a posto. Non era apprensione, ma piuttosto una buona pressione e sono contenta di averla gestita al meglio". Ora Simon può volare in Francia sapendo di contare su tutto il supporto morale dei fans, in un paese dove il biathlon è tra gli sport più amati e seguiti.

"A Le Grand-Bornand ci sarà un'atmosfera incredibile, ma è pur sempre una gara di biathlon. Pettorale giallo o meno, non ci sarà differenza, bisognerà fare le cose con ordine. Quello sarà l'obiettivo, anche se la leadership aggiungerà un po' di pressione, ma non ci sto ancora pensando. Non mi sento la migliore, non mi chiamo ancora Marte Olsbu Roeiseland. Sento come se stessi vivendo il momento più bello della mia carriera in termini di risultati e divertimento".

In classifica, Simon ha già messo una discreta distanza tra lei e le sue inseguitrici: guida la generale con 310 punti, 65 di margine rispetto a Tandrevold, con Lisa Vittozzi a quota 242, Herrmann-Wick a 240 e Davidova con 226 punti.