Svolta nelle indagini della funivia Stresa-Mottarone. Tre arresti

Svolta nelle indagini della funivia Stresa-Mottarone. Tre arresti
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Svolta nelle indagini della funivia Stresa-Mottarone. Tre arresti

Svolta nelle indagini della tragedia della funivia Stresa-Mottarone che ha visto 14 persone perdere la vita. Il freno d'emergenza era stato volutamente disattivato.

Dopo un confronto di 12 ore con dipendenti e tecnici dell'impianto, questa notte a Verbania sono stati arrestati Luigi Nerini, amministratore della società Ferrovie del Mottarone che gestisce l'impianto, Gabriele Tadini, direttore del servizio ed Enrico Perocchio, caposervizio.

I tre hanno ammesso di aver volutamente disattivato il freno per evitare di interrompere il servizio in una giornata che prevedeva un buon afflusso di turisti. La cosiddetta “forchetta”, un dispositivo  che ha il compito di disattivare i freni di emergenza della funivia, è stata volutamente inserita per evitare disservizi e blocchi della funivia.

Ai microfoni di Buongiorno Regione, su Rai Tre, l’ufficiale dei Carabinieri di Verbania, Alberto Cicognani, ha dichiarato:  “Il freno non è stato attivato volontariamente? Sì, sì, lo hanno ammesso. C'erano malfunzionamenti nella funivia, è stata chiamata la manutenzione, che non ha risolto il problema, o lo ha risolto solo in parte. Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la 'forchetta', che impedisce al freno d'emergenza di entrare in funzione".

È emerso anche che la funivia del Mottarone era da più giorni che viaggiava in quel modo e aveva fatto diversi viaggi.

A disporre il fermo è stato il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che coordina le indagini dei carabinieri  con il pm Laura Carrera.

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La risalita integrale della funivia Stresa-Mottarone

mattocolcappello, Venerdì 18 Settembre 2020

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