Montecampione Ski perde il suo salvatore

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Lombardia

Montecampione Ski perde il suo salvatore

Ci lasciamo alle spalle uno degli inverni più avari di neve e soddisfazioni per le montagne bergamasche, e per la piccola Montecampione arriva la notizia dell'allontanamento dell'imprenditore camuno Carlo Gervasoni, che in un primo tempo si era fatto carico dell'onere del rilancio dell'area. Con una lettera indirizzata ai sindaci di Artogne, Pian Camuno e Gianico l'imprenditore getta la spugna dopo aver lasciato credere che avesse potuto entrare come socio di maggioranza nella società di gestione degli impianti e risolvere i problemi della località.

Gli investimenti che servirebbero per rilanciare Montecampione sono risultati troppo ingenti, si parla di almeno 10 milioni di euro. Per l'ardito imprenditore che aveva tentato di rilanciare, con le sue sole forze, il comprensorio della bassa Valle si è rivelato impossibile andare avanti. Gli impianti, che erano stati affittati alla neonata Montecampione Ski - società creata ad hoc da Gervasoni a fine novembre - non verranno quindi più ceduti e il preliminare di vendita stracciato.

La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti.  I tre primi cittadini annunciano in settimana una conferenza stampa - per spiegare i particolari dell'accaduto - ma ormai i problemi in valle sono sulla bocca di tutti. Sembra che tra i 1200 e i 1.800 metri di Montecampione ci sia veramente poco di funzionante.  Sotto accusa una decina di centraline elettriche fuori norma che andrebbero sostituite e l'impianto per l'innevamento artificiale, che è ancora collegato all'acquedotto utilizzato per le abitazioni private.  L'albergo necessiterebbe di una profonda ristrutturazione per non parlare delle strade, che andrebbero completamente rimaneggiate. Preso atto di questo scenario catastrofico, Gervasoni ha deciso di mollare, nonostante l'amore per il territorio che lo aveva inizialmente spinto ad assumersi l'impegno.

A fine mese ci sarà il Cda della Montecampione Impianti (il precedente gestore degli impianti) e, con tutta probabilità la parola fallimento dovrà essere messa all'ordine del giorno.  La società, partecipata dagli enti pubblici locali, non riuscirà a pagare i debiti contratti negli ultimi anni senza il denaro che sarebbe entrato con la vendita degli impianti ad un un nuovo gestore. Anche la sorte della Montecampione-Bovegno Ski, creata un anno e mezzo fa per collegare i due comprensori, non sembra poter avere un futuro migliore.

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